SERMONI
Biblicamente cresciuto all'ombra di umili e saggi mentori spirituali, nel guardare lo stato attuale delle chiese, ritengo necessario raggiungere gli ultimi arrivati e quanti, seppur da alcuni anni nelle chiese, non hanno fin qui ricevuto le necessarie indicazioni bibliche per la loro crescita nella fede, mirando particolarmente ai più giovani. Questo anche nella constatazione che sono sempre di meno quanti trovano gioia e piacere nel disporsi ad offrire il loro servizio.
A un certo punto del mio cammino di fede, carico di esperienze sia spirituali che naturali, figlio, fratello, amico, fidanzato, marito, padre, collega, vicino e tanto altro ancora sono giunto a una ferma decisione: formare e educare persone nella fede e nel servizio cristiano. Ho vissuto direttamente sulla mia persona l'imperativo di Gesù a fare discepoli, ricevendo i fondamenti della fede e i pilastri della dottrina pentecostale dal pastore Remo Cristallo prima e dal pastore Michele Passaretti poi, nel seno delle chiese Nuova Pentecoste. In questa dinamica realtà ecclesiale ho visto la mia vita crescere nella statura dei maestri avuti, percorrendo l'esperienza della Scuola Domenicale, la cura dei giovani, la collaborazione pastorale, il ministero.
Col passare degli anni scorgevo di non essere grano, ma "albero piantato lungo i rivi d'acqua" (Salmo 1). Ma un albero è proiettato a un decennio, se in buona terra forse un ventennio. Per la mia vita Qualcuno aveva piani più duraturi: sarà per questo che il desiderio di crescere in conoscenza e il riconoscere che nonostante l'impegno il servizio era sempre limitato, mi sono messo continuamente in discussione. Ho trovato gli stimoli e l'opportunità di percorrere dopo una formazione dottrinale ecclesiale un percorso teologico a livello accademico, che mi ha consentito di incontrare nuovi mentori nelle persone del pastore Mario Affuso, dei prof. Pawel Gawesky e Lorenzo Scornaienchi, e del preside, fratello e pastore, Carmine Napolitano.
Nel vedere costantemente la mia vita formata come non maturare la scelta di adoperarmi a formare e educare la vita di tutti quei credenti che il Signore vorrà porre lungo il mio cammino? Formare senza manipolare, educare senza fomentare, perché il seme dell'Evangelo alimenta amore e rispetto. Il mio impegno non si ergerà mai a custode della Verità e a paladino della dottrina. Credo che nell'ascolto dell'altro, nel confronto con l'altro sono certo di poter sempre incontrare o ascoltare il mio Signore. Tutto ciò anima i miei messaggi.