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  • Writer's pictureElpidio Pezzella

Come essere santi

Siate dunque santi, perché Io sono santo.

Levitico 11:45

Parlare di santificazione è compito ostico, è mettere il dito nella piaga della nostra responsabilità di credenti, sempre più propensi ad una fede leggera e senza pressione, quando vuoi, come vuoi e con chi vuoi. Eppure qualcuno deve trovare il coraggio per dire quanto necessario, dato che più di ogni altra cosa, Dio desidera che i Suoi figliuoli siano santi! Nella Scrittura oltre seicento citazioni parlano in qualche modo di santità, santificazione e santificarsi. Dopo essere stato invitato a parlare del tema da una comunità laziale, ho pensato di poter, seppur succintamente, portare il tema all’attenzione generale. Fa specie come certi argomenti fanno fatica a trovare spazio di riflessione, nonostante echeggino fino alle ultime pagine della Bibbia: “ma come colui che vi ha chiamati è santo, voi pure siate santi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: «Siate santi, perché io sono santo»” (1Pietro 1:15-16). Come nel roveto ardente di Mosè, la visione nel tempio di Isaia (cap. 6) ruota intorno alla santità di Dio, che è l’assenza assoluta di ogni male in Lui. Giovanni disse: “Dio è luce, in Lui non ci sono tenebre alcune” (1 Giovanni 1:5). Se Dio è perfettamente santo, allora possiamo avere fiducia che le sue azioni nei nostri confronti saranno sempre perfette e giuste. Essendo santo, le Sue azioni sono sante. Come detto da uno studioso, la santità è la corona di Dio, è la perfezione di tutti i Suoi altri attributi.


Una volta salvati, lo Spirito viene a dimorare nella nostra vita con il risultato che non saremo più schiavi dei nostri falli e peccati. Lo Spirito opera in noi, in nostro soccorso, per trasformarci nella santità e rendere Cristo reale nella nostra vita. Egli realizza tutto questo producendo in noi il frutto dell’autocontrollo. Non solo. Lo Spirito ha il compito di mostrare ad ogni credente che non ci può essere comunione tra l’oscurità e la luce, tra ciò che è male e ciò che è bene, generando in lui il desiderio di allontanarsi dal peccato per vivere in modo da piacere a Dio. La Scrittura parla di una santificazione che abbiamo in Cristo davanti a Dio, che ci viene impartita quando andiamo alla croce di Cristo e le vite macchiate dal peccato vengono purificate, le vite condannate vengono perdonate. Poi c’è una santificazione per la quale dobbiamo lottare. Siamo resi santi attraverso Cristo nello stare davanti a Dio e siamo chiamati ad essere santi nella nostra quotidianità. C’è una santificazione da alimentare e conservare: “Procacciate la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà il Signore…” (Ebrei 12:14). Procacciare, ossia impegnarsi a cercare, richiede diligenza e sforzo e si riferisce a un compito lungo una vita. Si tratta di un processo che non raggiungeremo mai completamente in questa vita: c’è sempre da migliorare.


Lo Spirito per mezzo dell’autocontrollo, vigila sulla vita di ogni credente. Questo è ciò di cui l’apostolo Paolo parla ai Romani: “E quelli che sono nella carne non possono piacere a Dio. Voi però non siete nella carne ma nello Spirito, se lo Spirito di Dio abita veramente in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, egli non appartiene a Lui. Ma se Cristo è in voi, nonostante il corpo sia morto a causa del peccato, lo Spirito dà vita a causa della giustificazione” (Romani 8:8-10). Grazie alla temperanza (o autocontrollo, Galati 5), frutto dello Spirito, è possibile contrastare le opere della natura peccaminosa. Nonostante questo, in tutto il nostro cammino, abbiamo bisogno di esercitare un disciplinato controllo dei nostri desideri ed istinti naturali. La “carne” (la natura peccaminosa nella Bibbia), farà di tutto per riguadagnare il controllo di noi stessi. Se cederemo tale controllo allo Spirito Santo, Egli non permetterà alla “carne” di avere potere sulle nostre vite. “Poiché abbiamo queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio” (2 Corinzi 7:1). Essere santi vuole dire manifestare il carattere di Cristo. La temperanza è la caratteristica che rende possibile l’allontanamento dal mondo per rimanere vicini a Dio; è la caratteristica che rende perfetta la santità nella nostra vita. Essere santi vuol dire essere temperati. Per essere temperati occorre essere controllati totalmente e completamente dallo Spirito Santo.


 

Piano di lettura settimanale

della Bibbia n. 27

26 giugno Giobbe 5-7; Atti 8:1-25

27 giugno Giobbe 8-10; Atti 8:26-40

28 giugno Giobbe 11-13; Atti 9:1-21

29 giugno Giobbe 14-16; Atti 9:22-43

30 giugno Giobbe 17-19; Atti 10:1-23

01 luglio Giobbe 20-21; Atti 10:24-48

02 luglio Giobbe 22-24; Atti 11


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