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Immagine del redattoreElpidio Pezzella

La sclerocardia

Allora egli, guardatili tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza del loro cuore, disse a quell’uomo: «Stendi la tua mano!».

Marco 3:5

Tutti avremo avuto modo di incontrare persone inflessibili, che "non sentono ragioni", che si sentono in dovere di attenersi rigorosamente a delle regole senza tener conto né delle circostanze, né di chi gli sta di fronte. Chi ha la disposizione a calarsi nei panni altrui, riconosce in costoro tratti quasi “disumani”. Si tratta di una manifestazione di ciò che nella Bibbia troviamo definita come "durezza di cuore", come nel caso delle contestazioni che i "farisei" fanno a Gesù nella sinagoga di Capernaum in merito al riposo settimanale, per nulla interessati alla sofferenza dell’uomo che sarà guarito. Il loro legalismo non gli consente di comprendere il beneficio derivante per l’uomo, preferendo invece l’aggravio di inutili pesi o lo stroncare di ogni speranza. Ciò che il Maestro annuncia con le Sue azioni è che il bene dell’individuo deve prevalere all’applicazione di una norma. Anche a Nazaret Gesù si troverà a vivere una situazione simile (Marco 6:1-6). Le persone che avrebbero dovuto accettare per prime la Buona novella saranno quelle che faranno più fatica ad accoglierla. Il conflitto non era solo con gli estranei, ma anche e soprattutto con i propri familiari che non riuscivano a capire il mistero divino che avvolgeva la sua persona.


Il Vangelo fa molte volte riferimento a questa particolare condizione in cui può trovarsi un individuo, usando appunto il termine greco "sclerocardia", letteralmente "sclerosi del cuore". La parola "sclerosi" rende chiaramente il concetto di progressiva immobilità, incapacità di adattamento ai mutamenti, da cui "durezza di cuore" ossia inflessibilità, insensibilità, incapacità ad essere comprensivi, misericordiosi o compassionevoli, ostinazione, caparbietà. Il termine lo descrive proprio come una malattia, anche se questa la si può compassionevolmente tollerare. Invece la "durezza di cuore" indigna, proprio come fa Gesù. Quindi è assolutamente da condannare. Nello stesso tempo rattrista molto (come pure qui essa rattrista Gesù), perché non è una condizione che si possa curare come la mano paralizzata dell’uomo nella sinagoga. Appare umanamente senza rimedio, perché il cuore umano, già fonte di ogni male, quando si indurisce perde ogni possibilità di fare del bene agli altri, ma anche a se stessi. Può generare solo veleno e cattiveria e procurare tanto dolore: “Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, procedono pensieri malvagi, adulteri, fornicazioni, omicidi, furti, cupidigie, malizie, frodi, insolenza, invidia, bestemmia, orgoglio, stoltezza” (Marco 7:21-22).


La sclerocardia è strettamente legata all’incredulità. Chi ne è colpito rifiuta di ravvedersi e di credere alle promesse di Dio. Rende così ostinati da chiudersi sulla propria persona e indisponibili ad accogliere l’amore di Dio. Nello stesso tempo corrompe i sentimenti, deviandoli. Un’ossessiva gelosia, una cieca violenza, un’opprimente relazione saranno reputati sintomi di amore, ma sono soltanto il frutto di un cuore indurito, incapace di amare. Anche noi, come la gente di Nazaret, quelli che si sentono più vicini al Signore, quelli che si reputano cristiani di “buona condotta”, non siamo indenni. Quando il cuore si rifiuta di battere al ritmo del cuore di Dio è la morte dell’amore. Perciò è opportuno che ciascuno di noi si esamini alla ricerca di quelle zone di incredulità dove abitano segretamente residui di mentalità e di affettività che necessitano di essere messi in sintonia col Vangelo. Ciascuno di noi probabilmente ha nel proprio interiore qualche area sulla quale non è stata ancora piantata la croce di Cristo.


Viene da chiedersi a questo punto se vi è una qualche possibilità di recupero o guarigione. La Scrittura ci ricorda che se «agli uomini è impossibile, ma non a Dio; perché ogni cosa è possibile a Dio» (Marco 10:27). C’è quindi speranza. Rallegriamoci! La sclerocardia, infatti, può essere sanata come promette Dio stesso con un radicale trapianto: «E io darò loro un altro cuore e metterò dentro di loro un nuovo spirito, toglierò via dalla loro carne il cuore di pietra e darò loro un cuore di carne (...) Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno spirito nuovo; toglierò dalla vostra carne il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne» (Ezechiele 11:19; 36:26). Lo vuoi un cuore così? Chiediglielo!


 

Piano di lettura settimanale

della Bibbia n. 07

06 febbraio Esodo 39-40; Matteo 23:23-39

07 febbraio Levitico 1-3; Matteo 24:1-28

08 febbraio Levitico 4-5; Matteo 24:29-51

09 febbraio Levitico 6-7; Matteo 25:1-30

10 febbraio Levitico 8-10; Matteo 25:31-46

11 febbraio Levitico 11-12; Matteo 26:1-25

12 febbraio Levitico 13; Matteo 26:26-50



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