“alla chiesa di Dio che è in Corinto, ai santificati in Cristo Gesù, chiamati santi, con tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore loro e nostro”.
1 Corinzi 1:2
Da quando non vai in chiesa? Molti pur definendosi “cristiani” non amano andare in chiesa. Purtroppo con la pandemia del Covid 19 si è diffusa una spiritualità “sweet home”, cioè direttamente a/e da casa propria, quando e come si desidera. Preghiera, meditazione e studio della Bibbia sono pratiche del tutto personali, e all’occorrenza ci si avvale del supporto di canali e profili social senza alcun filtro o conoscenza diretta di chi si ascolta. Queste persone hanno maturato la convinzione che non ha senso andare in chiesa se hanno comunque una relazione personale con Dio. Per capire se è proprio così, cerchiamo di comprendere la definizione di “chiesa”. La parola originaria non indica un edificio per il culto pubblico, ma un’assemblea locale o un gruppo di credenti, proprio come scrive l’apostolo Paolo ai Corinzi. Si tratta del corpo dei credenti viventi (Galati 1:13; 1 Corinzi 15:9), il gruppo universale di tutti coloro che hanno creduto in Cristo nei secoli. Quindi la chiesa non può essere realizzata individualmente, non la fai da solo, in quanto la vita cristiana è ciò che fai insieme ad altre persone. Ammetto che non esiste una chiesa perfetta, in quanto insieme di persone “imperfette”, essa è un insieme di persone che sono state chiamate “fuori” dal mondo per seguire Gesù Cristo. Biblicamente, è considerata la “famiglia di Dio”, ossia un gruppo reciprocamente dipendente l’uno dall’altro.
Se non vado in chiesa, nego ciò che Dio intende per la sua Chiesa: la comunità. Gesù era solito in giorno di sabato recarsi in sinagoga (Luca 4:16), in obbedienza al comandamento di ricordarsi del sabato e santificarlo. Come cristiani, siamo chiamati a fare ciò che ha fatto Gesù. Lo scrittore agli Ebrei ammoniva “non abbandonando il radunarsi assieme di noi come alcuni hanno l’abitudine di fare, ma esortandoci a vicenda, tanto più che vedete approssimarsi il giorno” (Ebrei 10:25). Per Dio è una sana abitudine frequentare regolarmente la chiesa e il culto. La chiesa è il luogo in cui ci riuniamo non solo per ascoltare la Parola di Dio, ma anche per incoraggiarci a vicenda. Lo facciamo non solo attraverso la preghiera, ma anche partecipando a gruppi e servizi in cui possiamo conoscere, pregare, aiutare e incoraggiare gli altri. “Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto, come buoni amministratori della multiforme grazia di Dio”, incoraggiava l’apostolo (1Pietro 4:10). La chiesa è una buona abitudine e quando la pratichiamo concretamente ne traiamo beneficio noi e coloro con cui siamo in comunione. Vado in chiesa non solo perché è una buona abitudine, ma per crescere nella maturità spirituale. Ho scelto una comunità e ho deciso di farne parte perché è ciò che Cristo vuole per me, avendomi chiamato ad essere membro del Suo corpo. Quando siamo insieme in comunione con i credenti, lo siamo con Cristo.
Alcuni potrebbero avere ragioni serie e delicate per le quali non stanno andando in chiesa o addirittura ne sono angustiati. Se si tratta di situazioni o questioni che vedono coinvolti altri credenti, sarebbe opportuno parlarne con uno dei responsabili e chiarirle al più presto. Se invece hai avuto la percezione che la tua comunità non è guidata secondo le Scritture o non è cristocentrica, ma si diffondono eresie, è giusto allarmarsi e farne menzione a chi di dovere. Se ti sei sentito “forzato” o “abusato” perché hai ricevuto una qualche imposizione economica o comportamentale, sappi che questo non è in linea con gli insegnamenti del Nuovo Testamento. Spero tu non sia tra coloro che rifiutano il culto perché a disagio con lo stile adottato, per la musica proposta o per l’aspetto del locale. Non lasciarti condizionare oltremodo, al punto da allontanarti dal gregge. Questa è l’opera del diavolo! Se hai sperimentato una di queste realtà, non hai diritto di restare a casa: sarebbe una sconfitta. Se hai repulsione per la chiesa, è tempo di esaminare il tuo cuore e lasciarti consigliare ed aiutare. Piuttosto lascia la tua comunità e poni la tua vita sotto un sano e serio ministero.
Come cristiani siamo chiamati ad essere parte di una comunità di credenti: trova quella a te più affine. Ricorda che la chiesa è il luogo in cui andiamo innanzitutto per offrire la nostre lode e adorazione a Dio, oltre che essere ispirati a modellare le nostre vite su quella di Gesù, per vivere piamente e per scoprire lo scopo della nostra esistenza. In chiesa troviamo i ministeri che Gesù ha istituito per la nostra crescita e il buon andamento. Allora, anziché andarci ogni tanto, rendi la partecipazione alla chiesa una priorità. È parte di ciò che siamo come credenti. Sì, ci saranno sempre un milione di altre cose che potresti fare la domenica, ma nessuna supera l’essere in comunione con Dio e con il corpo di Cristo. Questo è ciò che Dio vuole per te.
Piano di lettura settimanale
della Bibbia n. 48
25 novembre Ezechiele 27-29; 1Pietro 3
26 novembre Ezechiele 30-32; 1Pietro 4
27 novembre Ezechiele 33-34; 1Pietro 5
28 novembre Ezechiele 35-36; 2Pietro 1
29 novembre Ezechiele 37-39; 2Pietro 2
30 novembre Ezechiele 40-41; 2Pietro 3
01 dicembre Ezechiele 42-44; 1Giovanni 1
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