Entrare per la porta stretta
- Elpidio Pezzella
- 30 mar
- Tempo di lettura: 3 min
«Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno».
Luca 13:24

Il cammino di Gesù verso Gerusalemme può corrispondere a un viaggio spirituale, che coinvolge il lettore e lo configura nel mandato itinerante di annunciare il Vangelo. Durante il tragitto, qualcuno rivolge questa domanda a Gesù: “Signore, sono pochi quelli che sono salvati?” (v. 23). Probabilmente costui è interessato a una questione che era di attualità: si salvavano soltanto gli ebrei, o i simpatizzanti, oppure anche i pagani che si dimostravano benevoli? Gesù però non risponde direttamente al quesito, ma dirotta l’attenzione oltre ogni inutile curiosità. Infatti, proclama con chiarezza quel che è urgente per tutti: “Lottate (sforzatevi) per entrare attraverso la porta stretta, perché molti cercheranno di entrare, ma non ne avranno la forza (non ci riusciranno)”. La domanda, anche in ottica diversa, abita molti cuori ancora oggi: la salvezza sarà riservata a pochi oppure la misericordia di Dio aprirà le porte del cielo a molti? Ci lasciamo facilmente deviare dalle cose che realmente interessano la nostra vita al presente e al futuro. Sia chiaro che non c’è alcuna allusione al giubileo cattolico e all’attraversamento di qualche porta terrena in particolare. Il Maestro sta alludendo a tutt’altro, ed io vorrei ci concentrassimo sulle Sue parole.
Cos’è questa porta stretta? Le porte della città erano chiuse di sabato per impedire ogni spostamento e nessun carico poteva passare. Capitava però che un bambino o un animale si smarrisse nella campagna il venerdì sera, e qualcuno doveva soccorrerlo anche in giorno di sabato. Quale varco utilizzare? La porta stretta, posta lateralmente, permetteva di entrare ed uscire dalla città a porte chiuse; nessun carico commerciale sarebbe potuto passarvi. Era così stretta che un cammello, la bestia da soma più diffusa, poteva passarvi a stento. Quella porticina era appunto come la cruna dell’ago menzionata da Gesù parlando della difficoltà di un ricco ad accedere alla salvezza (Luca 18:25). Probabilmente la forma della cruna rimandava proprio alla porta stretta. Per accedervi il cammello doveva essere prima alleggerito del suo carico, fatto inginocchiare e spinto di forza dal proprio padrone ad attraversare la porta stretta. Naturalmente è più facile spingere un cammello in quella porticina piccola come la cruna di un ago, che convincere un ricco a volere lasciare fuori dalla porta stretta del regno dei cieli, tutta la sua ricchezza, il proprio io, il proprio orgoglio. Quel cammello potrebbe alludere alla nostra condizione, a quel carico che aggrava la nostra esistenza e del quale dobbiamo necessariamente liberarci. Infatti, la porta stretta è la scelta di entrare ogni giorno nelle vie della giustizia, della misericordia, della fedeltà a Dio.
Per gli ascoltatori l’immagine della porta doveva risultare abbastanza familiare. Le successive parole di Gesù ci fanno considerare due modi diversi di porsi di fronte alla salvezza: il modo di chi pretende di possederla per qualche privilegio di nascita o per qualche merito e il modo di chi, invece, la cerca giorno per giorno con umiltà, ponendosi nelle orme di Gesù, e deponendo ogni giorni i nostri pesi ai suoi piedi. Resta una tragica prospettiva la possibilità di non trovarvi accesso nel momento più importante. Per questo chi fa stima delle sue parole non potrà non tenere conto di un’altra indicazione: “Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo” (Giovanni 10:9). Egli è la porta della salvezza, che introduce ai pascoli eterni. Egli è l'unico mediatore e per mezzo suo gli uomini hanno accesso al Padre. Se entrare per la porta stretta può apparire non facile, di certo è alla portata di tutti. Siamo così esortati a combattere per entrare attraverso la porta stretta, a varcare attivamente quella soglia, anziché rimanere a guardarla, a pensarci o a lamentarci. Non interroghiamoci su chi vi entra. Lottiamo per entrare! Successivamente, sarà nostro compito esortare gli altri a lottare per entrare anch’essi, prima che sia troppo tardi. Se la porta d’ingresso resta stretta, oltre vi è comunque spazio.
Piano di lettura settimanale
della Bibbia n. 14
31 marzo Giudici 11-12; Luca 6:1-26
01 aprile Giudici 13-15; Luca 6:27-49
02 aprile Giudici 16-18; Luca 7:1-30
03 aprile Giudici 19-21; Luca 7:31-50
04 aprile Ruth 1-4; Luca 8:1-25
05 aprile 1Samuele 1-3; Luca 8:26-56
06 aprile 1Samuele 4-6; Luca 9:1-17
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