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Essere minori e servi

  • Immagine del redattore: Elpidio Pezzella
    Elpidio Pezzella
  • 11 minuti fa
  • Tempo di lettura: 3 min

“Ma con voi non sia così; anzi il più grande fra di voi sia come il minore e chi governa come colui che serve”.

Luca 22:26


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Nel discepolare il gruppo che avrebbe dovuto sostenere il peso della prima comunità cristiana, Gesù li invita a tenere conto di come i re delle nazioni le signoreggiano e le dominano, e questi sono visti, per certi versi, come benefattori solo perché mostrano interesse per alcune problematiche, mascherando l’egemonia (Luca 22:5). Loro invece non devono cercare approvazione o esercitare autorità sugli altri, in quanto Gesù ha insegnato a servire. Il concetto è totalmente ribaltato: chi pensa di essere il più grande è chiamato a servire e a mettersi nelle vesti dei sottoposti. Con Cristo le cose funzionano al contrario. Il leader non è il capo, ma la “guida”: Gesù lo descrive come un grande che si pone dinanzi; egli è colui che conduce un gruppo, ispira ed indica la strada. Con un’espressione si può chiarire meglio il concetto: “la leadership è la capacità di condurre un gruppo di persone dal punto A al punto B”. Per far ciò ci deve essere fiducia reciproca tra il conduttore e il condotto; il leader deve già essere stato nel punto B e deve conoscerne la via.


Per il credente il comportamento è unico: fare agli altri quel che si vuole per sé. Se tale principio fosse applicato ovunque non avremmo bisogno di leggi, codici e autorità demandate all’ordine e alla legalità. Nel confronto tra chi serve e colui che è a tavola servito appare come più grande il secondo. Gesù spiegò queste cose ai Suoi mentre erano seduti, intenti a cenare. Dopo si alzò, prese una bacinella ed un asciugamano ed iniziò a lavare i piedi di ognuno. Pietro oppose resistenza, avendo compreso a fondo chi era Colui che stava compiendo quel gesto. Secondo Luca dopo che Gesù spiega ai discepoli di guardare a Lui come esempio di servizio, li loda in quanto erano rimasti con Lui fino ad allora: erano una squadra su cui fare affidamento. È di grande conforto nella sofferenza sapere che c’è qualcuno su cui poter contare. La nostra certezza è sapere che Dio c’è sempre e non ci lascia mai. Quello stesso gruppo ricevette la promessa del regno: come Dio lo aveva donato a Cristo, così Egli lo donava a loro. Egli è uno strumento che riceve e trasmette. Chi pensa di fare qualcosa per Dio trattenendo egoisticamente, serve solo sé stesso. Gesù invece prese la Sua gloria e la Sua vita e le depose per noi.


L’apostolo Paolo ci ricorda che siamo seduti nei luoghi celesti sul trono di Cristo (Efesi 2:6), non perché lo meritiamo. Egli ha stabilito di donarci il Suo regno perché siamo il Suo gregge, un giorno siederemo alla Sua mensa. Al suo fianco parteciperemo al giudizio come testimoni di ciò che il Signore ha fatto per noi attraverso la Sua immensa grazia. Quando eravamo perduti, Gesù si umiliò facendosi servo e fino a dare la Sua vita per noi. L’apostolo Pietro ci ricorda che siamo stati comprati con il preziosissimo sangue dell’Agnello (1Pietro 1:19). A quei tempi una persona pagava una somma di denaro per avere possesso sulla vita dello schiavo. Non siamo stati comprati con oro o argento, ma con il Suo prezioso sangue, e di conseguenza siamo divenuti Suoi e ora Gli apparteniamo. Egli ha lasciato la gloria del Padre, ha scelto di nascere in una stalla, è vissuto tra noi per portarci salvezza. Siamo anche noi, sul suo esempio, chiamati a servire gli altri con amore, a tendere la mano a chi ha bisogno. Colui che serve tende la mano per dare e non per prendere. Chi lo fa per afferrare non è degno di fiducia e da costui bisogna prendere le debite distanze. Serviamo Dio e un giorno saremo alla Sua presenza per godere tutto ciò che Egli ha preparato per noi.


Puoi approfondire leggendo il mio libro “Vi farò pescatori d’uomini” dedicato alla leadership biblica.



Piano di lettura settimanale

della Bibbia n. 34

18 agosto Salmi 100-102; 1Corinti 1

19 agosto Salmi 103-104; 1Corinti 2

20 agosto Salmi 105-106; 1Corinti 3

21 agosto Salmi 107-109; 1Corinti 4

22 agosto Salmi 110-112; 1Corinti 5

23 agosto Salmi 113-115; 1Corinti 6

24 agosto Salmi 116-118; 1Corinti 7:1-19

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IL MIO IMPEGNO

Per rispondere all’aspirazione e al desiderio di tanti onesti credenti di trafficare i talenti ricevuti, mi sono impegnato a formare uomini e donne fedeli per “un servizio che serve”, seguendo l’invito di Gesù (Mt 20:26-27). Il materiale proposto vuole offrire occasioni di formazione e crescita personale non da paventare ad altri, ma una condivisione per crescere assieme, lontani da polemiche, accuse e ogni forma di giudizio volto a alimentare dissidi e contese inutili. Io ci provo! 

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