Tua moglie sarà come una vite fruttifera nell’intimità della tua casa, i tuoi figli come piante d'olivo intorno alla tua mensa!
Salmi 128:3
Per ottenere frutti da una vite occorre investire, attendere tempo, essere paziente. La Bibbia paragona la moglie a una “vigna fruttifera” e l’adulterio è come recidere di colpo la pianta alle radici, toglierle linfa e nutrimento. Nulla fa più rumore di una persona consacrata adultera, e lo scandalo che ne segue reca danno e desolazione in molte vite. I primi ad esserne colpiti quelli della famiglia. Solo chi lo ha provato può comprendere quale devastazione reca scoprire che la persona, del cui amore non si dubitava, è venuta meno a quanto la parola di Dio insegna e a quanto egli stesso predicava. L’estate è per molti “malandrina”, attenzione. Anche se nulla è stato consumato, il solo fiorire di una relazione extra deve allarmare, come confermano le parole di Gesù: “Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” (Matteo 5:28). Credo sia comprensibile in taluni casi un senso di repulsione e delusione. Non va però dimenticato che accanto alle poche coppie cristiane che vengono dilaniate dall’adulterio, ce ne sono tante altre che vivono nella fermezza della fede e nella sottomissione a Cristo, manifestando amore reciproco e solidità matrimoniale. Sono queste coppie a tenere alto il valore della fedeltà coniugale che rimane ancora un valore stabile per chi vuole conformarsi ai princìpi permanenti della Scrittura.
Il matrimonio cristiano ricorda il patto stretto del Signore Gesù con la chiesa, legati a Dio da un vincolo scritto con il sangue. Se siamo confusi sul patto che ci lega al nostro coniuge, lo saremo anche sul patto che ci salva. La migliore prevenzione e la cura più efficace che posso consigliare è: “Custodisci il tuo cuore più di ogni altra cosa, poiché da esso provengono le sorgenti della vita” (Proverbi 4:23). Il cuore rappresenta la sede dei nostri sentimenti e determina gran parte delle nostre azioni. Solo un cuore rinnovato, che si mantiene in costante comunione con Cristo, è in grado di tenere comportamenti degni di un figlio di Dio e godere di quello che ha. Siamo chiamati a prevenire e tutelare noi stessi, a vigilare su ciò che guardiamo, ascoltiamo, pensiamo e diciamo (Proverbi 4:24-27). Tale custodia ci consentirà di camminare rettamente, di non deviare dalla verità e di non incamminarci su sentieri pericolosi.
Quando si sperimenta un fallimento sentimentale, i danni derivanti possono limitarsi ad una cerchia ristretta di persone, oppure avere raggio maggiore a secondo dei soggetti coinvolti. La testimonianza ne esce comunque compromessa e indebolita. In mezzo a tanto disfacimento, i primi sconvolti sono i familiari. Un adulterio lascia uno strascico incalcolabile di amarezza, dolore e ferite. La famiglia ha bisogno di un amorevole sostegno contro il pettegolezzo. Allo stesso modo occorre curare il colpevole. Un “servitore” che commette adulterio e viene rimosso dall’incarico ricoperto può cadere nel risentimento verso la chiesa. Se ciò accade, il cuore è indurito e si rifiuta il pentimento. Tuttavia, se l’interessato desidera restaurare la sua condizione spirituale (e quella coniugale), dovrà lasciarsi guidare in un processo riabilitativo. Non è solo questione di fede, ma anche la salute mentale necessita di cura specifica. Non è certo un compito facile, come non lo è recuperare la fiducia e ricostruire la relazione coniugale. È un percorso che richiede tempo, pazienza, sollecitudine e tanta preghiera, ma di fronte ad un cuore sinceramente ravveduto, la misericordia di Dio può risplendere nuovamente in tutta la Sua potenza.
In una situazione di “tradimento” la comunità non andrebbe tenuta all’oscuro. Ove presente un direttivo, pur comprendendo la difficoltà di gestione, non si dovrebbe celare nulla. Chiarezza e trasparenza sono stati sempre ottimi alleati. Inutile tentennare rischiando di avere perdite maggiori tra i delusi. È necessario non ignorare tali problematiche o minimizzarle; meglio affrontare sempre la realtà, dire la verità e non nascondere. Affrontare di petto il problema con onestà e apertura può solo aiutare a guarire le ferite. Solo in questo modo si potrà fermare il diffondersi sottocutaneo del mormorio velenoso e aiutare la chiesa a rialzarsi negli anni a venire. Sarebbe opportuno, nei contesti che non venga fatto, iniziare a predicare anche sulle debolezze. Non è corretto né cristianamente accettabile creare falsi miti e false idee su ministri, conduttori e responsabili. Cosa fare? Semplicemente desiderare la santità e riconoscere con umiltà la propria fragilità. Chi conosce le sue debolezze farebbe bene a tenere i propri passi lontani da sentieri pericolosi. Se sorprenderemo il nostro occhio a desiderare un’altra persona, riconosciamo l’errore e facciamo ammenda per il futuro. Forse questo devotional lascerà qualcuno perplesso, ma come sempre sono fiducioso del bene che recherà ad altri.
Piano di lettura settimanale
della Bibbia n. 34
14 agosto Salmi 89-90; Romani 14
15 agosto Salmi 91-93; Romani 15:1-13
16 agosto Salmi 94-96; Romani 15:14-33
17 agosto Salmi 97-99; Romani 16
18 agosto Salmi 100-102; 1Corinti 1
19 agosto Salmi 103-104; 1Corinti 2
20 agosto Salmi 105-106; 1Corinti 3
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