"E, mentre proseguivano il loro cammino, giunsero ad un luogo con dell'acqua. E l'eunuco disse: «Ecco dell'acqua, cosa mi impedisce di essere battezzato?». E Filippo disse: «Se tu credi con tutto il cuore, lo puoi». Ed egli rispose, dicendo: «Io credo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio»" (Atti 8:36-37).
Almeno una volta ci siamo chiesti il significato del “ferragosto” e oggi, grazie ai motori di ricerca, basta poco per soddisfare la curiosità. Per i meno avvezzi, ecco un po’ di storia. Il nome deriva dal latino “feriae Augusti” (riposo di Augusto), in onore del primo imperatore romano Ottaviano Augusto, da cui il nome del mese (agosto). Si trattava di un periodo di riposo istituito dall’imperatore nel 18 a.C., che traeva origine dalle Consualia, feste che celebravano la fine dei lavori agricoli, dedicate a Conso, dio della terra e della fertilità. I braccianti avevano modo di riprendersi dalle loro fatiche e si recavano dai “padroni” per gli auguri, dai quali ricevevano anche una mancia. In origine era celebrato il 1° agosto, ma i giorni di riposo (e di festa) erano molti di più, fino a coprire tutto il mese. E la gita fuori porta? Si tratta di un’usanza tutta italiana che ha origini più recenti. A partire dal 1931 quando il ministero delle Comunicazioni organizzò i “Treni popolari di Ferragosto”. Nei giorni 13, il 14 e il 15 agosto erano disponibili convogli a prezzi favorevoli per girare il Belpaese. Fu una delle prime volte che gli italiani avevano così la possibilità, a prezzi ridotti rispetto al normale, di visitare spiagge, monti e città che difficilmente avrebbero visitato. E fu così che si sviluppò il turismo di massa.
Il 15 agosto però ha anche un’etichetta religiosa, collegata ad una festività fissata sin dal VII secolo: l’Assunzione di Maria. Il dogma dell’Assunzione (riconosciuto come tale nel 1950) stabilisce che la "Vergine" (?) Maria sia stata assunta, cioè accolta, in cielo sia con l’anima che con il corpo. Con tutto il rispetto per gli amici cattolici, non posso crederlo e quindi festeggiare, perché non trova riscontro nella Bibbia. Sono addolorato per i credenti che festeggiano tutto senza badare ai significati delle singole feste. Se un tempo questo era il periodo in cui tutte le attività si fermavano, in quanto la chiusura era obbligatoria, oggi non più. Infatti, le vacanze non sono più strettamente legate a questi giorni, anche se molti ne sono ancora condizionati. Andrebbe riscoperto il valore della vacanza in quanto tale, al di là del periodo. Sin dalle prime pagine, la Bibbia presenta un riposo settimanale per educare al rispetto della fatica e a saper concedere delle pause per apprezzare l’opera delle mie mani nella gratitudine a Dio, il primo a “riposarsi”. Come italiano e lavoratore dipendente apprezzo il riposo lavorativo e auspico che tutti possano avere un lavoro da cui prendere pausa. Mi spiace per quelli che devono attendere il 15 agosto per godere di un periodo di ferie. La concentrazione nel periodo si ripercuote anche su tante comunità cristiane, che per l’assenza di credenti scelgono di restare chiuse. Di certo non sarà un piacevole segnale per la già carente spiritualità. Sono contento invece per tutti quelli che, visto i tempi, lavoreranno, anche se saltuariamente: almeno potranno desiderare il riposo. Personalmente ho altra e fondata ragione per fare festa in questa data.
Il 15 agosto 1988 attraverso il "battesimo in acqua" confessavo Gesù Cristo quale mio unico e personale Salvatore. Ringrazio Dio per avermi cercato e conquistato con il Suo amore, attraverso quanti mi hanno evangelizzato e curato, dando risposte alle domande del mio cuore e della mia mente. Conservo ancora la mia prima Bibbia: sfogliarla e rileggere le promesse e le frasi ascoltate nelle predicazioni sono un salto al cuore, soprattutto perché sono ancora qua nella Grazia e al servizio del Buon Pastore. Se in questi anni sono cresciuto spiritualmente, ho però visto tanti battezzarsi e tornare indietro, sparire nella folla del mondo, rinnegare il Signore, dimenticare le proprie promesse. Quando ho incontrato il Vangelo sono stato "infastidito", perché ha messo a nudo la mia condizione. La predicazione del Vangelo non deve coprire il peccato. Gesù è l'Agnello di Dio che toglie il peccato e noi abbiamo bisogno di predicazioni che non nascondono il peccato, ma che lo denunciano, e che nello stesso tempo aiutano le persone a superare la loro situazione attraverso la Grazia di Dio.
Dio non ci vuole superuomini, dei Supereroi. Ci ha amati proprio così come siamo. Ricordati che non devi fare nulla di speciale per piacere a Dio. A volte forse sbagliamo quando diciamo: “Signore, aiutaci a far meglio la Tua volontà per piacerTi”. Biblicamente è sbagliato, perché non piacciamo a Dio per quello che facciamo. Non vuol dire che se ci comportiamo in un certo modo Dio ci tratta con un’attenzione diversa. Questo è un modo di ragionare pienamente umano. Siccome Dio mi ha amato così come sono, io mi impegno a servirlo. Non lo servo per essere premiato, ma lo servo perché mi ha amato e siccome Lui ha amato me, io amo Lui, la Sua opera e quelli che mi metterà di fronte. Di certo con il passare degli anni la fiamma dello zelo tende a scemare, ma se la scelta è consapevole, la conversione reale e sincera, niente e nessuno potranno separarci da Lui. La fede diviene matura, la testimonianza responsabile e il legame del battesimo sempre più saldo: ecco perché non dimentico mai questa data. Ho posto la mia vita, la mia famiglia, i miei progetti, l’impegno quotidiano nelle Sue mani sono al sicuro. Fai altrettanto tu!
Foto di Gioele Pezzella
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