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Imitare Dio

  • Immagine del redattore: Elpidio Pezzella
    Elpidio Pezzella
  • 18 mag
  • Tempo di lettura: 3 min

Siate dunque imitatori di Dio, come figli carissimi.

Efesi 5:1



Le parole che l’apostolo Paolo indirizza agli Efesini sono parte di un’esortazione molto profonda ed ampia, che ha la sua attualità morale e spirituale anche per noi oggi. L’espressione completa dice: “Siate dunque imitatori di Dio, come figli carissimi, e camminate nell’amore, come anche Cristo ci ha amati e ha dato se stesso per noi, in offerta e sacrificio a Dio come un profumo di odore soave” (vv. 1-2). Come è possibile modellare la nostra vita secondo il carattere di Dio? Egli è santo, amorevole, misericordioso e giusto, oltre ogni nostra comprensione, eppure l’apostolo invita a sforzarci di riflettere questi attributi nel comportamento quotidiano, imitandolo, essendo come Lui. In fondo, siamo sì stati fatti a sua immagine e somiglianza, ma dalle parole ai fatti non è sempre semplice. Paolo ci offre una dritta, radicando l’invito nella nostra attuale relazione con Lui: siamo considerati figli amati, carissimi. Quindi, come i figli imparano dal genitore, anche noi siamo chiamati a guardare al Padre e vivere secondo il suo esempio, ossia camminare nell’amore. Gesù ha mostrato l’amore più grande dando sé stesso per l’umanità, così noi dobbiamo amare con lo stesso spirito di sacrificio, e in particolare perdonare come Lui (Luca 23:24). Il capitolo precedente, infatti, si chiudeva con queste parole: “Siate invece benigni e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda, come anche Dio vi ha perdonato in Cristo” (4:32).

 

Perdonare e perdonarsi? Quando qualcuno ci offende, il primo impulso potrebbe essere di rispondere aspramente, o di serbare rancore. Invece di reagire con vendetta o maldicenza, possiamo scegliere di rispondere con gentilezza, evitare il risentimento e, se possibile, parlargli senza spirito di rivalsa. Imitare Dio significa scegliere di perdonare, anche se è difficile, perché Egli ha perdonato noi per mezzo di Cristo, senza che lo meritassimo. E sai cosa è accaduto? Lui ha dimenticato tutto, perché il sangue di Gesù ha cancellato per sempre i nostri peccati: dimenticando per sempre: “Io, proprio io, sono colui che per amore di me stesso cancello le tue trasgressioni e non ricorderò più i tuoi peccati” (Isaia 43:25). Dio mostra misericordia verso chi ha sbagliato, altrimenti non sarebbe tale. E noi non possiamo scegliere chi perdonare. La famiglia olandese di Corrie Ten Boom, durante la Seconda Guerra Mondiale, aiutò molti ebrei a fuggire dai nazisti. Purtroppo furono scoperti e Corrie fu arrestata e imprigionata in un campo di concentramento, dove vide morire sua sorella per le crudeltà subite. Anni dopo la guerra, era ospite in una chiesa tedesca per parlare del perdono cristiano. Tra gli ascoltatori vi era un uomo, che lei riconobbe come uno dei suoi aguzzini nel campo. Al termine questi le si avvicinò per salutarla.

 

Corrie racconta che, dentro di sé, nutriva odio, dolore e rabbia. Non sentiva di volerlo perdonare, ma ricordò le parole di Gesù sul perdono e pregò silenziosamente per avere la forza di amare quell’uomo. Scelse così di stringergli la mano e in quel gesto sperimentò una pace e un amore che candavano oltre le sue forze. Imitare Dio non è sempre spontaneo, ma spesso è una scelta di fede, come perdonare settanta volte sette anche lo stesso torto (Matteo 18:21-22). Ci sono sicuramente situazioni dove il perdono sembra impossibile, ma decidere di amare e perdonare come Dio è un potente modo di vivere. Ho recentemente ascoltato la storia di un pastore coreano, Pak Chong-gon o Joon Gon Kim (non ho certezza del nome esatto). Durante la Guerra di Corea nel 1948, le truppe nordcoreane uccisero due dei suoi figli davanti agli occhi dell’intera famiglia. Successivamente le truppe delle Nazioni Unite catturarono uno dei soldati responsabili dell’uccisione, e durante il processo il pastore chiese di ritirare le accuse e di adottare il soldato come figlio proprio. Assurdo? Non ti ricorda quello che Dio ha fatto anche con te e con me? Questa storia di perdono cristiano mostra come la fede e l’amore possano superare anche le più grandi sofferenze e tragedie, concedendo grazia a coloro che hanno commesso atti terribili e liberando dalla prigione dell’odio e della vendetta.

 



Piano di lettura settimanale

della Bibbia n. 21

19 maggio 1Cronache 7-9; Giovanni 6:22-44

20 maggio 1Cronache 10-12; Giovanni 6:45-71

21 maggio 1Cronache 13-15; Giovanni 7:1-27

22 maggio 1Cronache 16-18; Giovanni 7:28-53

23 maggio 1Cronache 19-21; Giovanni 8:1-27

24 maggio 1Cronache 22-24; Giovanni 8:28-59

25 maggio 1Cronache 25-27; Giovanni 9:1-23

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IL MIO IMPEGNO

Per rispondere all’aspirazione e al desiderio di tanti onesti credenti di trafficare i talenti ricevuti, mi sono impegnato a formare uomini e donne fedeli per “un servizio che serve”, seguendo l’invito di Gesù (Mt 20:26-27). Il materiale proposto vuole offrire occasioni di formazione e crescita personale non da paventare ad altri, ma una condivisione per crescere assieme, lontani da polemiche, accuse e ogni forma di giudizio volto a alimentare dissidi e contese inutili. Io ci provo! 

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