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La Pasqua di Nicodemo

  • Immagine del redattore: Elpidio Pezzella
    Elpidio Pezzella
  • 20 apr
  • Tempo di lettura: 3 min

Non meravigliarti se ti ho detto: “Dovete nascere di nuovo”.

Giovanni 3:7


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Ci fu una “pasqua” che sarebbe entrata nella storia del mondo per la resurrezione del Cristo. Ma alcuni dei giudei del tempo non poterono celebrarla per motivi di ordine religioso. Secondo la legge mosaica, chiunque avesse toccato un cadavere sarebbe stato considerato impuro (Numeri 19:11-16). Quindi Nicodemo, al pari di Giuseppe di Arimatea, avendo toccato il corpo di Gesù, non avrebbe potuto celebrare la Pasqua. Infatti, il tempo di impurità per aver toccato un cadavere era di sette giorni, durante i quali la persona impura non poteva partecipare alle cerimonie religiose, non poteva entrare nel Tempio e non poteva mangiare cibi consacrati, non poteva avere contatti fisici con altre persone, ma poteva interagire con loro verbalmente. Trascorsi i sette giorni, doveva sottoporsi a un rito di purificazione e solo dopo poteva essere considerata pura e poteva riprendere la sua normalità. Un prezzo alto per un dottore della Legge, tanto più per un fariseo, stretto osservante della Legge, ma che Nicodemo non esita a pagarlo, e vi aggiunge circa trenta chili di mirra ed aloe pur di offrire al corpo del Rabbi una sepoltura regale.


Lo potremmo definire “un fariseo alla ricerca della Verità”. Raccogliamo notizie di lui unicamente nel vangelo di Giovanni, a partire da un incontro notturno con Gesù (3,1-21). Attirato dai suoi insegnamenti e dai miracoli compiuti, per evitare di essere visto pubblicamente, decise di incontrarlo nel buio della notte. Durante l’incontro, esprime la sua ammirazione per Gesù e riconosce che egli è un maestro venuto da Dio. Deve fare però i conti con parole inattese: “In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio” (Giovanni 3:3). Nascere di nuovo? La risposta di Gesù lo lascia perplesso, non riesce ad afferrare il nesso. Ma non si tratta di un nuovo parto fisico, ma di una rinascita spirituale. Nicodemo deve pensare in termini spirituali e trascendenti. Infatti, Gesù utilizza la metafora del vento a rappresentare la libertà e la spontaneità dello Spirito Santo. Chi è nato di nuovo è libero di seguire la guida dello Spirito, senza essere vincolato dalle convenzioni e dalle aspettative umane. Probabilmente Nicodemo è andato via con più domande che risposte. Tuttavia, nel prosieguo del Vangelo scopriamo che ha iniziato un percorso di ricerca e di scoperta che lo porterà a diventare un discepolo di Gesù.


Nella seconda delle tre menzioni, Nicodemo tenta di parlare in favore di Gesù nel consiglio che progetta il suo arresto e la sua morte (Giovanni 7:50-52). Sembra un timido tentativo ancora, ma testimonia un progressivo uscire dall’ombra. Nell’ora più buia calata sulla terra, quando Gesù rende lo spirito dalla croce e le tenebre avvolgono il cielo, mentre i discepoli dichiarati si nascondono, Nicodemo sale al Golgota insieme a Giuseppe di Arimatea (Giovanni 19:38-40). L’uno ha messo a disposizione il sepolcro e il lenzuolo di lino, l’altro porta la mistura di profumi. Non un trattamento qualsiasi. L’incerto dottore, titubante testimone, è stato travolto dal vento capace di farlo nascere di nuovo e donargli libertà. Non c’è sabato che lo possa trattenere, non c’è Legge che lo possa imprigionare. Oramai è uscito dal buio, ha rotto il silenzio. Da questo momento non c’è festa da rispettare e onorare assolvendo un rituale o rincorrendo una liturgia. Sta “prendendo” con le sue mani il corpo del Signore. La sua fede si sta concretizzando, è testimone del Cristo, ambasciatrice del regno di Dio. Con Giuseppe sarà l’ultimo di quelli che lo vedranno prima della gloriosa resurrezione. E tu, che ricordi la Pasqua, sei disposto a nascere di nuovo? A diventare una nuova creatura? La risposta a questa domanda è vincolata dall’andare alla Croce prima e non dal sedersi a una tavola.

 


Piano di lettura settimanale

della Bibbia n. 17

21 aprile 2Samuele 12-13; Luca 16

22 aprile 2Samuele 14-15; Luca 17:1-19

23 aprile 2Samuele 16-18; Luca 17:20-37

24 aprile 2Samuele 19-20; Luca 18:1-23

25 aprile 2Samuele 21-22; Luca 18:24-43

26 aprile 2Samuele 23-24; Luca 19:1-27

27 aprile 1Re 1-2; Luca 19:28-48


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Per rispondere all’aspirazione e al desiderio di tanti onesti credenti di trafficare i talenti ricevuti, mi sono impegnato a formare uomini e donne fedeli per “un servizio che serve”, seguendo l’invito di Gesù (Mt 20:26-27). Il materiale proposto vuole offrire occasioni di formazione e crescita personale non da paventare ad altri, ma una condivisione per crescere assieme, lontani da polemiche, accuse e ogni forma di giudizio volto a alimentare dissidi e contese inutili. Io ci provo! 

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