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  • Writer's pictureElpidio Pezzella

La preghiera di Jabets

Jabets invocò il Dio d’Israele, dicendo: «Oh, se tu mi benedicessi e allargassi i miei confini e la tua mano fosse con me e mi preservassi dal male sì che io non abbia a soffrire!». E Dio gli concesse ciò che aveva chiesto.

1 Cronache 4:10

L’elenco genealogico della tribù di Giuda riportato in Cronache improvvisamente è rotto da un particolare sulla vita di uno dei discendenti. Jabets è colui del quale la Scrittura ci regala una preghiera che trova il favore divino. La storia di quest’uomo è parte di una storia generale, come la vita di ciascuno di noi è parte della storia di Dio. Le origini di Jabets evocano dolore e sofferenza, perché queste sono racchiuse nel significato del suo nome. “Jabets fu più onorato dei suoi fratelli; sua madre l’aveva chiamato Jabets, perché diceva: «L’ho partorito con dolore»” (v. 9). Il perché di questo onore maggiore riservatogli non lo conosciamo, anche se potrebbe essere l’epilogo della sua storia, iniziata in modo difficile: forse un parto difficile o qualcosa che ha recato sofferenza alla mamma che ha scelto per il nascituro un nome che lo segnato per sempre. Non c’è storia che Dio non possa cambiare. Anche Giacobbe era il “soppiantatore, usurpatore”, ma divenne “Israele”. Il carico che era sulle spalle di Jabets non lo schiaccerà per sempre. Crescendo, e cresciuto, prima di fare qualsiasi azione o intraprendere qualche percorso di riabilitazione, “invocò il Dio d’Israele”.


Un ventennio fa le sue parole hanno fatto la fortuna di uno scrittore americano. Alla base di questa preghiera noto una decisione consapevole. Sono certo che la risposta di Dio non sarà mai un plauso a delle parole perfette, ma soltanto la risposta a un cuore contrito e sincero. Non ci sono “formule” per essere esauditi. Anche la preghiera perfetta se recitata a fior di labbra, non raccoglierà alcun risultato. Io spero che quando preghiamo, diamo parola ai sentimenti più intimi e sinceri, senza nascondere la nostra sofferenza. L’invocazione di Jabets si articola su quattro punti. Innanzitutto, quest’uomo sofferente chiese: “Benedicimi”. La stessa richiesta che fece Giacobbe all’angelo dell’Eterno nella notte in cui diventò Israele. Chiedere di essere benedetti non è altro che riporre la nostra vita nelle Sue mani. E dopo: “Allarga i miei confini”. Credo che ci sia tutt’altro della materialità racchiusa in queste parole dagli esagitati della prosperità. Ricordando il dolore che era dalla nascita sulla vita di Jabets, egli vuole che gli altri possano guardare a lui oltre, che i muri eretti attorno alla sua persona vengano abbattuti e la sua vita calata nella prospettiva più ampia e gloriosa di Dio. Se Dio mi benedice (si prende cura di me), allargherà i miei orizzonti, allungherà la mia vista, e se necessario mi condurrà fuori della mia tenda come fece con Abramo.


Potrebbe bastare questo, ma Jabets sta allargando i suoi confini, e allora chiede “Sia la tua mano sopra di me”. Questa è la preghiera di chi riconosce che da solo non può andare molto lontano, che da solo non può fare molto. Quella mano addosso è la guida costante, è la presenza permanente di Colui che ha deciso di cambiare la nostra storia. Sotto quella mano vogliamo umiliare noi stessi. Per finire poi, “Preservami dal male”. Non basterà la mano addosso, non basterà una vista acuta, non basterà sapersi nella benedizione di Dio per evitare la caduta o il fallimento. Anche Gesù insegnerà a fare questa richiesta nella nota preghiera del “Padre nostro”. Jabets capisce che mettere il piede fuori dai sentieri di giustizia vorrà dire ritornare nella sofferenza e nel dolore. Ed anche per questo, “Dio gli concesse ciò che aveva chiesto”. Che magnifico epilogo. Gesù stesso ci ha assicurato che Dio esaudisce chi a Lui si rivolge e lo cerca. Sia Jabets nostro ispiratore, perché non c’è dolore o sofferenza che non possa essere mutata.



Ascolta una meditazione sulla preghiera di Jabets



Piano di lettura settimanale

della Bibbia n. 39

20 settembre Ecclesiaste 4-6; 2Corinti 12

21 settembre Ecclesiaste 7-9; 2Corinti 13

22 settembre Ecclesiaste 10-12; Galati 1

23 settembre Cantico dei C. 1-3; Galati 2

24 settembre Cantico dei C. 4-5; Galati 3

25 settembre Cantico dei C. 6-8; Galati 4

26 settembre Isaia 1-2; Galati 5


 

Foto di Half Orc, www.freeimages.com

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