top of page
Search
  • Writer's pictureElpidio Pezzella

Noi predichiamo Cristo

Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù, il Signore, e siamo vostri servi per amore di Gesù.

2 Corinti 4:5



Questa affermazione di Paolo estrapolata da un più ampio discorso ai Corinti seppur semplice è la sintesi efficace e chiara della natura altruistica del servizio cristiano, e dell’impegno del singolo credente nella proclamazione di Cristo che nulla a che fare con la promozione personale. Questo dire si apre con la sottolineatura che questo ministero, incarico ci è stato affidato esclusivamente per la misericordia divina. A ciò aggiunge la consapevolezza della nostra umanità, parlando di sé e degli altri come di “vasi di terra”, che contengono un tesoro prezioso. Che bello scoprire come un servo del calibro di Paolo parli senza nascondere la propria fragilità umana, ma la utilizzi per evidenziare lo straordinario potere del Vangelo affidato. Solo chi ha un cuore umile, e per una vaso di terra non dovrebbe essere altrimenti, indirizza l’attenzione su Cristo e rinuncia ad ogni sotterfugio (v. 2) preoccupandosi di condividere la verità di Dio in modo aperto e trasparente. Sono convinto che tutto ciò si applica ai credenti di ogni tempo, e quindi anche a noi, a chiunque predichi o testimoni la fede in Dio.


Se manca l’umiltà si cercherà la propria gloria, in maniera presuntuosa e pretestuosa, non lesinando l’utilizzo illecito di tecniche ingannatrici e manipolatrici, pur di raggiungere il proprio carnale interesse. Con il nostro modesto esempio di vasi ripieni della Sua parola invece vogliamo sforzarci di condividere il messaggio di Dio senza alcun artificio. Non mi interessa quel che circola nella Rete dove regna l’autopromozione, oso gridare dal mio posto che è tempo di riportare l’accento sul messaggio e non sul messaggero. Come discepoli del Maestro abbiamo un obiettivo chiaro: riuscire a riflettere Cristo nelle nostre vite e nei nostri ministeri ponendoLo al centro di tutto ciò che facciamo. Possono cambiare i canali, ma l’acqua deve restare la stessa, limpida e pura come procede dal Signore per mezzo della Parola, e soprattutto “viva”, generatrice di vita e non portatrice di morte (Giovanni 7:38).


Come affermava Cotton Mather (1726), “il grande obiettivo e l’intenzione dell’ufficio del predicatore è restaurare il trono e il dominio di Dio nelle anime”. Di conseguenza la predicazione non dovrebbe essere altro che la proclamazione di buone notizie da parte di un messaggero mandato da Dio, secondo quanto dichiara Romani 10:14-15. Forse sarebbe il caso di chiederci qual è la buona notizia che stiamo proclamando. Il profeta Isaia ci viene incontro. “Quanto sono belli sui monti i piedi del messaggero di buone novelle, che annunzia la pace, che reca belle notizie di cose buone, che annuncia la salvezza, che dice a Sion: «Il tuo Dio regna!»” (52:7). La pace e la salvezza predicata si racchiudono nell’espressione “Il tuo Dio regna”. Simile invocazione ci ha lasciato Gesù nella preghiera per eccellenza: “Venga il Tuo regno” (Matteo 6:10). Scopo della predicazione è accendere nel cuore dell’ascoltatore un desiderio di sottomissione all’autorità di Dio, che governa sovrano ed ha reso accessibile la Sua gloria mediante la morte in croce di Gesù. Infatti, la croce è la potenza di Dio per crocifiggere l’orgoglio, sia del predicatore che di quelli che lo ascoltano. L’obiettivo resta quello di glorificare Cristo piuttosto che noi stessi.


So quanto a volte sia difficile salire sul pulpito e condividere un messaggio. Abbiamo anche il nostro carico di problemi e affanni vari, una famiglia e quanto comporta; siamo oggetto di critiche varie e lo scoraggiamento può intorpidire l’acqua più pura. Anche Paolo conosceva l’afflizione, l’essere perplessi, perseguitati o abbattuti (2 Corinti 4:8-9). Ringrazio Dio per non avermi mai lasciato senza un messaggio e per chi mi sostiene con la preghiera. Consapevole di quello che starai provando, ti indirizzo dal mio cuore le parole di questa esortazione paolina: “Ti scongiuro dunque davanti a Dio e al Signore Gesù Cristo, che ha da giudicare i vivi e i morti, nella sua apparizione e nel suo regno: predica la parola” (2 Timoteo 4:1-2a).



 

Piano di lettura settimanale

della Bibbia n. 09

26 febbraio Numeri 12-14; Marco 5:21-43

27 febbraio Numeri 15-16; Marco 6:1-29

28 febbraio Numeri 17-19; Marco 6:30-56

01 marzo Numeri 20-22; Marco 7:1-13

02 marzo Numeri 23-25; Marco 7:14-37

03 marzo Numeri 26-28; Marco 8

04 marzo Numeri 29-31; Marco 9:1-29  

246 views0 comments
bottom of page