top of page
Immagine del redattoreElpidio Pezzella

Perla e perle

Ancora, il regno dei cieli è simile ad un mercante che va in cerca di belle perle. E, trovata una perla di grande valore, va, vende tutto ciò che ha, e la compera.

Matteo 13:45-46


 

La conoscenza delle perle da parte dell’uomo risalirebbe addirittura a più di cinquemila anni fa, prima del diamante, in Giappone. Gli antichi greci le chiamavano “màrgaros” che letteralmente significa “splendente” e/o “ornamento”. Le perle sono il prodotto di un processo irritativo in seguito all’ingresso di un corpo estraneo all’interno dell’ostrica. Se l’evento iniziale è di tipo naturale (ad esempio un granello di sabbia o un piccolo corpo estraneo) la perla che si formerà sarà classificata come “naturale”, se di tipo indotto (provocata dall’uomo), sarà classificata come “coltivata”. In questa parabola, differentemente da quella del tesoro nascosto, chi fa la scoperta è un mercante, ossia un esperto conoscitore proprio di belle perle. Nell’antichità il mercante è una persona che vende cose di cui non abbiamo bisogno a prezzi che non ci possiamo permettere. In questo caso egli sa cosa ha trovato, ne conosce il valore e riconosce che non è una perla comune, al punto di essere disposto a vendere tutto ciò che ha per averla. Il mercante della parabola è come chi ha scoperto la Parola di Dio, ma non è mai soddisfatto. Egli non è pago, come quell’uomo che alla veneranda età di ottanta anni, nonostante avesse letto la bibbia più di sessanta volte, ammise: “Non ho fatto che sfiorare il bordo di un oceano”.

 

La ricerca costante è sinonimo di fame spirituale, appartiene a chi non si accontenta. «Beati coloro che sono affamati e assetati di giustizia, perché essi saranno saziati» (Matteo 5:6). E chi ha fame e sete non solo è pronto a mettere tutto il resto in secondo piano, ma prima o poi troverà soddisfazione. Chi cerca la verità può trovare molte cose buone e desiderabili e non trovare la verità più grande di tutte. Tuttavia, se cerca con perseveranza, se va alla ricerca di perle autentiche e non di imitazioni, le troverà. Alcuni sperimentano l’apparizione del regno dei cieli in modo inaspettato e ne sono colti di sorpresa, come l’uomo del tesoro. Altri, come il mercante dedicano anni della propria vita e risorse considerevoli nella ricerca di questa perla unica. Essa rappresenta l’assoluto in grado di dare senso all’esistenza, per cui vale la pena di vivere. Il mercante sperimenta la gioia e la soddisfazione di avere qualcosa dal valore inestimabile. Ogni credente dovrebbe perseguire prima di tutto la ricerca del regno di Dio e la Sua giustizia (Matteo 6:33). Tutte le altre cose, seppur possedute passeranno in secondo piano, perché non eterne. Il valore eterno della verità di Gesù Cristo viene così scoperto solo da coloro che la cercano diligentemente.

 

Oggi molti credenti non distinguono la differenza tra perle naturali e coltivate, fra ciò che realmente procede da Dio e ciò che è artificio umano. Altre parole di Gesù diventano un monito a non predicare il vangelo a chicchessia, ma genericamente a non dare le cose di valore a chi non sa apprezzarle: «Non date ciò che è santo ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con i piedi e poi si rivoltino per sbranarvi» (Matteo 7:6). Nel contesto del brano, le perle potrebbero essere metaforicamente gli insegnamenti o le interpretazioni della Torah. Nella cultura ebraica e al tempo di Gesù i cani erano ritenuti semi-selvatici e randagi, e utilizzati come sinonimo dei forestieri. Reca sempre grande dispiacere il porre qualcosa di prezioso (almeno reputato tale per valore o fatica) e vederlo disprezzato. Le parole di Gesù sono un invito a usare prudenza e discernimento. Innanzitutto a non dare ai cani la carne destinata al sacrificio (ciò che è santo) e a fare attenzione che per la loro famelicità questi potevano tornare indietro e sbranarli. Anche il secondo accostamento appare incomprensibile, in quanto per gli Ebrei i maiali sono animali impuri, mentre le perle quanto di più prezioso si possa avere. Sarebbe proprio il caso di dire che la confusione aumenta e avanza ovunque. Voglio essere sempre più un mercante esperto, e spero che questo devotional sia per te una piccola perla.


 

Piano di lettura settimanale

della Bibbia n. 29

15 luglio Salmi 16-17; Atti 20:1-16

16 luglio Salmi 18-19; Atti 20:17-38

17 luglio Salmi 20-22; Atti 21:1-17

18 luglio Salmi 23-25; Atti 21:18-40

19 luglio Salmi 26-28; Atti 22

20 luglio Salmi 29-30; Atti 23:1-15

21 luglio Salmi 31-32; Atti 23:16-35

159 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page