top of page

Piogge di benedizione

  • Immagine del redattore: Elpidio Pezzella
    Elpidio Pezzella
  • 5 giorni fa
  • Tempo di lettura: 3 min

“E renderò loro i luoghi intorno al mio colle una benedizione; farò scendere la pioggia a suo tempo, e saranno piogge di benedizione”.

Ezechiele 34:26


ree

La settimana alle nostre spalle è stata piena di pioggia, dal nord al sud. Una pioggia che purtroppo fa sempre più danni, complice i territori abusati. Eppure tutta l’acqua che piove sulla terra, ritornerà successivamente in alto: dalla terra al cielo per tornare alla terra. Questo ciclo dell’acqua mi consente di parlarti del “ciclo della preghiera”. Al di là di spot sensazionalistici o proclami apocalittici, a livello mondiale siamo nel bel mezzo di una carestia morale e spirituale, che con il passare dei giorni va’ allargandosi, restringendo gli spazi di spiritualità e fede genuina. Di conseguenza i cuori diventano sempre più aridi, indifferenti, quasi apatici, senza voglia di vivere e potere di generare vita. Come credente non posso fare a meno di alzare gli occhi al cielo e rifugiarmi nella preghiera, fiducioso delle parole del profeta Ezechiele. Quando comincia piovere, corriamo ai ripari, temendo anche danni sempre più ingenti a motivo del clima mondiale stravolto. Eppure la pioggia svolge una funzione importantissima nel ciclo vitale irrigando la terra, in modo da produrre frutti e alimenta le sorgenti, che ci danno da bere. E per essa dovremmo lodare e non imprecare. “Cantate all’Eterno con ringraziamento, cantate con la cetra le lodi al nostro Dio, che copre il cielo di nuvole, prepara la pioggia per la terra e fa crescere l'erba sui monti” (Salmi 147:7-8).

 

In natura, l’acqua dei mari e dei fiumi è scaldata dal sole e trasformata in vapore. Una volta in cielo, il vapore acqueo si raffredda e subisce una nuova trasformazione che porta alla formazione delle nuvole. Le gocce d’acqua, aggregandosi, formano nuvole pesanti e cominciano a cadere a terra sotto forma di acqua o neve. Quando ritorna alla terra, l’acqua va sì a depositarsi nei fiumi, nei laghi, nei mari e negli oceani, ma bagna la terra. Lo scrittore agli Ebrei così scriveva: “Infatti la terra, che beve la pioggia che spesso cade su di essa e produce erbe utili per quelli che la coltivano, riceve benedizione da Dio” (6:7). Così come l’acqua evapora dalla terra al cielo sotto il calore dei raggi del sole, così la nostra preghiera dovrebbe fluire dal nostre essere sotto il calore della presenza di Dio e la luce della Sua Parola. Al Suo manifestarsi non possiamo fare a meno di lodarLo, esaltarLo e glorificarLo. Nello stesso tempo, lo sguardo si volge verso l’alto, e il cuore bisognoso eleva suppliche e intercessioni per ricevere l’intervento divino. Sulla spinta dello Spirito le preghiere giungono al Cielo, dove vengono raccolte (Apocalisse 5:8). Il vapore si trasforma in acqua per condensazione, ossia a una certa altezza si raffredda e torna allo stato liquido, formando le nuvole. Così il rischio di pioggia può equipararsi all’approssimarsi della risposta divina, che arriva così come l’acqua dal cielo torna sulla terra. Primo o poi le nuvole, il cui peso è aumentato notevolmente, lasceranno cadere le gocce d’acqua sotto forma di pioggia, grandine o neve.

 

E se tarda? Aspetta! Al momento opportuno la risposta arriverà, proprio come al tempo di Elia le nuvole salirono sul paese portando la pioggia (1 Re 18:44-45) che vitalizzava il terreno e scacciava la carestia. L’arrivo della pioggia è come un risorgere della vita, una “manna” dal cielo. La siccità, aveva prodotto la carestia nel paese, attanagliando il popolo d’Israele, nello spettro della morte. Solo la preghiera e la fedeltà di Elia aprì il cielo. Per questo parliamo spesso di piogge di benedizioni. Quando l’acqua ritorna alla terra, non solo riempie i bacini naturale, ma viene assorbita a grandi profondità, a secondo delle permeabilità del suolo o della roccia. Così l’intervento divino scende nelle nostre parti più intime e nascoste, recando sollievo, guarigione e liberazione. “L’Eterno aprirà per te il suo buon tesoro, il cielo, per dare alla tua terra la pioggia a suo tempo e per benedire tutta l’opera delle tue mani” (Deuteronomio 28:12). Probabilmente non saranno vere gocce d’acqua, ma parole come queste che stai leggendo ad innaffiare il tuo cuore, perché “come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere annaffiato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, in modo da dare il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà la mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non ritornerà a me a vuoto, senza avere compiuto ciò che desidero e realizzato pienamente ciò per cui l'ho” (Isaia 55:10-11).

 

 


Piano di lettura settimanale

della Bibbia n. 40

29 settembre   Isaia 7-8; Efesi 2

30 settembre   Isaia 9-10; Efesi 3

01 ottobre       Isaia 11-13; Efesi 4

02 ottobre       Isaia 14-16; Efesi 5:1-16

03 ottobre       Isaia 17-19; Efesi 5:17-33

04 ottobre       Isaia 20-22; Efesi 6

05 ottobre       Isaia 23-25; Filippesi 1

Commenti


EP.png

IL MIO IMPEGNO

Per rispondere all’aspirazione e al desiderio di tanti onesti credenti di trafficare i talenti ricevuti, mi sono impegnato a formare uomini e donne fedeli per “un servizio che serve”, seguendo l’invito di Gesù (Mt 20:26-27). Il materiale proposto vuole offrire occasioni di formazione e crescita personale non da paventare ad altri, ma una condivisione per crescere assieme, lontani da polemiche, accuse e ogni forma di giudizio volto a alimentare dissidi e contese inutili. Io ci provo! 

Social

  • social-media (1)
  • cinguettio
  • Instagram
  • Youtube
  • telegram

Iscriviti alla nostra mailing list

Non perdere mai un aggiornamento

Email

bottom of page