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  • Writer's pictureElpidio Pezzella

Un angelo in sogno

Ma, mentre rifletteva su queste cose, ecco che un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria come tua moglie, perché ciò che è stato concepito in lei è opera dello Spirito Santo».

Matteo 1:20

Con questo devotional ci apprestiamo a concludere un anno per catapultarci nel nuovo ormai alle porte. Stiamo per iniziare il nono anno di meditazioni settimanali, accompagnate da un piano di lettura giornaliero della Bibbia, con la gioia di offrire un servizio consolidatosi nel tempo e apprezzato da migliaia di credenti. Ho scelto per questa riflessione inaugurale del 2024 di lasciarmi ispirare da Giuseppe, il papà putativo di Gesù. Nel racconto della natività offerto dal vangelo di Matteo la sua figura è centrale quanto quella di Maria nel racconto dell’evangelista Luca. Il carpentiere è fidanzato alla giovane, e i due sono prossimi alle nozze (1:18), dato che il fidanzamento ebraico non andava oltre l’anno. Quando Giuseppe viene a sapere che Maria è incinta per opera dello Spirito, va in profonda crisi, è sconcertato. Maria non può convincerlo, non può offrirgli spiegazioni plausibili, quindi è lui a dover valutare quanto sta accadendo e decidere cosa fare: sta maturando l’idea di lasciarla segretamente per evitarle ogni infamia (v. 19). Come un angelo si era presentato a Maria, lo stesso succede a Giuseppe, con l’unica differenza che la visitazione avviene durante il sonno. Si tratta di un particolare che contraddistingue tutti i racconti evangelici sulla vita di Giuseppe e le quattro manifestazioni raccontate. La visitazione angelica lo rassicurerà (“non temere”) e gli donerà fermezza e consapevolezza (“è opera dello Spirito Santo”).


Giuseppe non barcolla in alcuna delle circostanze, neanche quando è mandato in fuga da Erode in Egitto. Li saprà attendere pazientemente nuove indicazioni. Il sogno non è tanto il compimento di un desiderio o di una preoccupazione, ma un reale contatto con il mondo del soprannaturale. Appare così familiare a quel tipo di esperienza, da non dubitare minimamente. Per giunta Giuseppe non pronuncia neanche una parola: un aspetto da sottolineare e dal quale avremmo molto da imparare. La sua forza è nelle azioni che porta a compimento. A Giuseppe non servono parole. Nei suoi dubbi, nei suoi tormenti, nelle veglie notturne, un angelo è arrivato a dirgli cosa fare, e lui non ha esitato, né tantomeno ha mai obiettato, certo di quanto visto e ascoltato. E quando ha avuto paura, nel viaggio di rientro dall’Egitto, senza che lui la chiedesse l’angelo gli ha dato un’alternativa. Anche Dio può cambiare itinerario senza modificare i Suoi piani finali. Il sonno di Giuseppe è una dimensione profonda in cui una persona è totalmente sola, un livello che non riusciamo a raggiungere se siamo distratti o alienati: è dove Dio parla, dove tu parli con Dio e Dio parla con te, illuminandoti e chiarendo quei fatti della vita così difficilmente comprensibili.


Apprezzo di Giuseppe non solo questa capacità di ascolto, ma anche la forza e il coraggio di fare la scelta giusta al momento opportuno, pur non sapendo dove quella scelta lo porterà o cosa accadrà, ma sapendo di essere in comunione con Dio, e fidandosi ciecamente. Sarebbe meraviglioso realizzare questa sintonia, anche quando non capiamo dove stiamo andando. Non si tratta di andare allo sbaraglio, ma di stare al passo di Dio, restare dentro un progetto che non conosco e che forse scoprirò successivamente, o che forse non comprenderò mai appieno. Personalmente posso fiduciosamente dichiarare le parole dell’orante: “Io ho pazientemente aspettato l’Eterno, ed egli s’è inclinato a me ed ha ascoltato il mio grido” (Salmo 40:1). Ne sono certo. Ti assicuro che sto ancora aspettando. Cosa? Non che mi ascolti, ma che mi risponda, mi mostri la via, mi apra una porta, mi indichi chiaramente il da fare in questo nuovo anno. Spero che la dimensione del “sonno” in quanto relazione diretta con Dio possa essere il dono del nuovo anno. Dio che parla e si rivela. Anche a te! Ti suggerisce quali passi fare, anche se a volte sono facili, altre difficilissimi o addirittura impossibili, e ti doni il coraggio di compierli senza troppe domande perché quel che è dopo non lo sa nessuno. Potrebbe aprirsi uno scenario facile o complicarsi la situazione: è la vita cristiana. Resta un mistero da portare avanti con la presenza di Dio, che si farà trovare, mandando gli “angeli”. Permettimi ora di porgerti un fraterno abbraccio e di elevare per te e i tuoi cari una sincera preghiera per un 2024 “ricco di sogni divini”.



 

Piano di lettura settimanale

della Bibbia n. 1

01 gennaio     Genesi 1-3; Matteo 1

02 gennaio     Genesi 4-6; Matteo 2

03 gennaio     Genesi 7-9; Matteo 3

04 gennaio     Genesi 10-12; Matteo 4

05 gennaio     Genesi 13-15; Matteo 5:1-26

06 gennaio     Genesi 16-17; Matteo 5:27-48

07 gennaio     Genesi 18-19; Matteo 6:1-18 


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