«La mia bocca dirà parole sagge, il mio cuore mediterà pensieri intelligenti».
Salmi 49:3
È fondamentale svolgere un servizio dando il meglio di sé con l’aspirazione di raggiungere il cuore di coloro che vogliamo istruire. Per riuscire nell’intento è necessario che il cuore mediti pensieri intelligenti. E come possiamo sapere quale sia la qualità dei nostri pensieri? Sottoponendoli all’esame delle Scritture, riferendoci alla straordinaria affermazione dell’apostolo Paolo in 1 Corinzi 2:16b «Ora noi abbiamo la mente di Cristo». Una guida spirituale deve sforzarsi, per fede, di avere la mente di Cristo e quindi cercherà di allineare il più possibile i suoi pensieri a quelli di Dio, essendo consapevole di quanto essi siano molto più alti dei suoi. Quanti pensieri si affollano nella nostra mente, soprattutto quando siamo soli! A volte sono pensieri negativi che ci turbano, altre sono positivi e ci rallegrano. La qualità dei nostri pensieri manifesta quel che siamo o abbiamo dentro noi. Se siamo credenti, i pensieri manifestano la nostra fede, anche se non dichiariamo apertamente ciò che pensiamo, gli atteggiamenti e le azioni li rivelano. Ecco perché, da coloro che sono chiamati a essere guide, ci si aspettano giusti atteggiamenti come conseguenza di pensieri allineati a quelli di Dio.
Nel rapporto delle spie inviate a Gerico da Mosè, è molto evidente che, pur essendo stati tutti testimoni degli stessi fatti, quanto viene riferito sia molto diverso. «Caleb calmò il popolo che mormorava contro Mosè, e disse: “Saliamo pure e conquistiamo il paese, perché possiamo riuscirci benissimo”. Ma gli uomini che vi erano andati con lui, dissero: ”Noi non siamo capaci di salire contro questo popolo, perché è più forte di noi”» (Numeri 13:30-31). Caleb calma coloro che si erano schierati contro Mosè e, con uno spirito diverso dagli altri dieci inviati, spinto dalla sua fede, si dichiara certo che l’impresa riuscirà. Non ci sono ostacoli insuperabili per una vera guida! Notiamo anche come una sola parola può costruire o distruggere, infondere coraggio o seminare paura. Nel caso di Caleb gli salvò anche la vita e lo fece entrare in Canaan. Pensare è una disciplina; bisogna allenarsi a farlo in un certo modo, e soprattutto, dobbiamo abituare la nostra fede ad essere sicura e a rimanere ferma nelle promesse del Signore. Una mente umana con l’abilità di pensare bene è come una miniera di diamanti che non si esaurisce mai. Le guide dovrebbero avere sempre pensieri positivi, perché chi ha pensieri scoraggianti ha lui stesso bisogno di incoraggiamento e non sarà in grado di motivare gli altri.
La chiesa ha sempre avuto buoni pensatori e ne ha ancora grande bisogno. I buoni pensatori sono quelli che risolvono i problemi, hanno idee costruttive e hanno sempre la speranza che le cose possano migliorare. Cercano di essere di stimolo per coloro che li seguono e colgono gli stimoli anche dalle persone che li seguono. Albert Einstein affermava: “Pensare è un lavoro duro; è per questo che sono così pochi a farlo”. Non si può evitare di pensare, prima o poi la realtà contingente ci chiama a pensare, a riflettere per assumere una decisione. Il pensare, però, richiede del tempo e, se si vuole trovare una buona idea, la si deve cercare. Il modo più semplice per fissare i pensieri è scrivere ciò su cui meditiamo. Una volta finito di pensare, occorre qualcuno con cui condividerlo, e una guida lo condivide con la propria squadra: manifesta i suoi pensieri e ascolta quelli degli altri, perché si può andare molto più lontano con una squadra che non da soli. John Maxwell, esperto di leadership di fama mondiale, ha realizzato una formula vincente: “Il pensiero giusto più le persone giuste, nell’ambiente giusto al momento giusto, per la ragione giusta, generano un risultato giusto”. È chiaro che tutte queste condizioni si realizzano solo raramente.
Le grandi idee in genere sono molto ambiziose, volano alto, ma debbono essere calate nella realtà ed essere condivise con gli altri. Lo scrittore e giornalista C.D. Jackson sostenne che “le grandi idee hanno bisogno di un carrello d’atterraggio oltre che di ali”. Anche il filosofo francese Henri-Louis Bergson, premio Nobel per la letteratura nel 1927, affermò che un individuo dovrebbe “pensare come un uomo d’azione – agire come un uomo di pensiero”. Chi serve e ama il Signore ha la mente sempre attiva, pensa a grandi azioni. Per raggiungere tali obiettivi bisogna pensare e riflettere su come e cosa organizzare. Credo che un buon modo di pensare consista in varie abilità mentali specifiche. Diventare un buon pensatore significa sviluppare tali abilità al massimo delle proprie capacità.
Se vuoi approfondire il tema, ti consiglio il mio “Vi farò pescatori di uomini”, Multimedia editore.
Piano di lettura settimanale
della Bibbia n. 29
10 luglio Giobbe 41-42; Atti 16:22-40
11 luglio Salmi 1-3; Atti 17:1-15
12 luglio Salmi 4-6; Atti 17:16-34
13 luglio Salmi 7-9; Atti 18
14 luglio Salmi 10-12; Atti 19:1-20
15 luglio Salmi 13-15; Atti 19:21-41
16 luglio Salmi 16-17; Atti 20:1-16
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