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Voi che siete spirituali… mansueti

  • Immagine del redattore: Elpidio Pezzella
    Elpidio Pezzella
  • 2 ore fa
  • Tempo di lettura: 3 min

Fratelli, se uno viene sorpreso in colpa, voi, che siete spirituali, rialzatelo con spirito di mansuetudine”.

Galati 6:1a


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Come credenti desideriamo fare la volontà di Dio e camminare secondo i principi biblici, ma ogni giorno ci ritroviamo a fare i conti con la nostra umanità corruttibile. Con sottile ironia l’apostolo Paolo nel rivolgersi ai suoi lettori usa l’espressione “voi che siete spirituali”, come a voler sottolineare “l’infallibilità presunta” di taluni. A costoro sembra voler dire di non inveire contro, sparlando o ferendo, chi è caduto, ma di aiutare a rialzarli, ponendo un rimedio piuttosto che appesantarli ulteriormente nel loro stato. Ed aggiunge un avvertimento: “Bada bene a te stesso, che anche tu non sia tentato”(v. 1b). Infatti, anche il più “forte” potrà conoscere prima o poi un momento di debolezza e ritrovarsi imputato. Siamo invitati a portare i pesi gli uni degli altri, in quanto chi è caduto non solo deve essere rialzato, ma anche sgravato del fardello che porta addosso, attraverso l’aiuto e il sostegno degli “spirituali”. Nel momento della tentazione ci riscopriamo fallaci e per nulla infallibili. Siamo così chiamati ad esaminare la nostra vita, piuttosto che l’operato dell’altro, dato che è già oltremodo impegnativo badare all’anima propria. La Scrittura ci incoraggia a risollevare chi è caduto “con spirito di mansuetudine”, quindi con dolcezza e mitezza.


Dovremmo tutti rivedere i nostri atteggiamenti e ricercare il frutto più dell’autorità spirituale. Lo Spirito si manifesta con gentilezza, bontà, mansuetudine… (Galati 5:22). Non bastano i buoni propositi, se nella pratica aggiungiamo giudizi e critiche a chi sta vivendo un momento delicato. Ogni situazione dovrebbe insegnarci qualcosa: si può imparare anche dagli errori altrui. Forse a ciò pensava l’apostolo quando scrive che chi semina per le cose materiali tali raccoglie, mentre chi semina per lo spirito raccoglie cose spirituali (v. 8). Chi cerca cose materiali avrà a che fare con l’avarizia, con l’avidità e con l’orgoglio, tutte cose riprovate da Dio, il quale gradisce un cuore umile e contrito che si abbassi al Suo cospetto. Gesù ha insegnato a ricercare prima il regno di Dio e la Sua giustizia. Chi si adopera per il Regno e vuole essere spirituale semini allora per lo Spirito e  si faccia guidare a metter da parte la carnalità e l’umano ragionare, poiché Dio pensa e agisce diversamente da noi. Paolo incoraggia chi si sforza ad essere spirituale, seminando e lavorando nell’opera del Signore: “Non ci scoraggiamo di fare il bene; perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo”(v. 9).


Chi ora è nella difficoltà rimanga sotto la potente mano di Dio, così da non venire meno nell’animo, perché se non ci stanchiamo di fare il bene, la Scrittura assicura che raccoglieremo a tempo debito. Tutti gli altri, invece, manifestiamo quella mansuetudine che contraddistinse anche Gesù (Matteo 11:29). Ti assicuro che la mansuetudine non è debolezza, ma una vera forza interiore che si manifesta nella gentilezza, nell'umiltà e nella pazienza, anche di fronte alle provocazioni. Non calpestiamo chi è caduto, né ignoriamolo. Sia nei nostri cuori quel peso di fermarci per aiutarlo. Abbiamo cura di chi è in difficoltà, perché quello che seminiamo quello pure raccoglieremo. “Così dunque, finché ne abbiamo l'opportunità, facciamo del bene a tutti, ma specialmente ai fratelli in fede” (v. 10a). In maniera assurda, spesso si smette di fare il bene soprattutto a quelli con i quali dovremmo trascorrere l’eternità. Sotto un abito di religiosità si preferisce essere giudici ed esecutori di condanne, ignorando che ove siamo è soltanto per grazia divina. Chiediamo a Dio di donarci sapienza e umiltà per esaminare noi stessi. Il nostro obbligo sia di farci del bene e rispettarci in ogni circostanza.

 


Piano di lettura settimanale

della Bibbia n. 45

03 novembre  Geremia 30-31; Filemone

04 novembre  Geremia 32-33; Ebrei 1

05 novembre  Geremia 34-36; Ebrei 2

06 novembre  Geremia 37-39; Ebrei 3

07 novembre  Geremia 40-42; Ebrei 4

08 novembre  Geremia 43-45; Ebrei 5

09 novembre  Geremia 46-47; Ebrei 6

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IL MIO IMPEGNO

Per rispondere all’aspirazione e al desiderio di tanti onesti credenti di trafficare i talenti ricevuti, mi sono impegnato a formare uomini e donne fedeli per “un servizio che serve”, seguendo l’invito di Gesù (Mt 20:26-27). Il materiale proposto vuole offrire occasioni di formazione e crescita personale non da paventare ad altri, ma una condivisione per crescere assieme, lontani da polemiche, accuse e ogni forma di giudizio volto a alimentare dissidi e contese inutili. Io ci provo! 

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