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Immagine del redattoreElpidio Pezzella

La mano di Dio interviene

Infatti così dice il Signore, Dio d’Israele: “La farina nel vaso non si esaurirà e l’olio nel vasetto non calerà, fino al giorno che il Signore manderà la pioggia sulla terra”.

1Re 17:14

Nell’ultimo periodo ci siamo tutti accorti dei rincari legati alla farina e ai suoi derivati: pane, pasta e pizza, ossia il cuore della nostra alimentazione. I media parlano di crescita legata ai costi dei trasporti, ai raccolti più magri, alle scelte di alcuni Paesi di limitare le esportazioni, ma forse anche a speculazioni. Ogni qualvolta abbiamo di questi rincari, ecco che “spettri” cominciano ad apparire all’orizzonte. Nella Bibbia la mancanza di farina era sinonimo di carestia, e quindi di difficoltà e pericolo di vita. Nel nostro testo il profeta Elia è inviato fuori dal paese durante una carestia. A Sarepta incontra una vedova, in condizioni peggiori delle sue, a cui chiede prima da bere e poi da mangiare. Assistiamo così alla materializzazione della provvidenza di Dio, dove nulla c’era e attraverso chi nulla o poco aveva. A Dio basta poco. La vedova ha veramente poco, al punto che è pronta a morire, e oppone inizialmente resistenza al profeta. Sono le parole di questi a darle il coraggio di fare come richiesto. La mano invisibile di Dio si adopera di chi non ha. A Colui, che può fare al di là di quanto pensiamo o chiediamo, piace svergognare le cose nobili di questo mondo con le ignobili, e i sapienti con i piccoli fanciulli. Ci spinge ad avere fiducia di Lui richiedendoci azione apparentemente “assurde”.


Non è l’unica volta in cui assistiamo alla materializzazione della provvidenza di Dio dove nulla c’era e attraverso chi nulla o poco aveva. I quaranta anni nel deserto verso Canaan sono ricchi di interventi miracolosi. A Dio basta poco, così come a Gesù bastarono pochi pani e pochi pesci per saziare una moltitudine di persone. Siamo sfidati ad avere fede e coraggio per prendere quanto è nelle nostre disponibilità e farne parte altrui, a non essere limitati o a fare mille ragionamenti nell’agire, proprio quel poco quanto un granel di senape. Condivisione è la base della moltiplicazione. La donna inizialmente non aveva speranza nelle parole del profeta, ma poi si convinse a fare come richiesto. Nel momento in cui trova la forza per condividere, perché amore è spezzare con chi non ha, la mano di Dio interviene e l’olio e la farina si moltiplicano e non si esauriscono, preannunciando il «date e vi sarà dato: una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata in seno, perché con la misura con cui misurate, sarà altresì misurato a voi» (Luca 6:38).


Probabilmente anche la vedova, che attirò l’attenzione di Gesù nel tempio, stava vivendo nella rassegnazione i suoi ultimi giorni. Costei aveva appena due spiccioli. Avrebbe potuto provvedere al pranzo di quel giorno. Dal racconto di Luca (21:3-4) la vediamo arrivare silenziosamente tra la folla del tempio, nella sua estrema povertà si avvicina alle cassette delle offerte e lì lascia cadere “tutto quello che aveva”. Sente in cuor suo il bisogno come giudea di sostenere il tempio, di dare quello che è nelle sue possibilità. E lo fa non per investire nella misericordia divina, né con l’atteggiamento di chi va a piantare nel campo dei miracoli. Sono certo che nel suo cuore non vi è altro che fede, la certezza che Dio si prende cura di lei, così come accaduto per la vedova di Sarepta. La classe delle vedove insieme agli orfani era a margine della società giudaica. Nessuno si prendeva cura di loro. Eppure il Pentateuco ordina nei loro confronti una certa premura. Dio stesso è presentato come “padre degli orfani e difensore delle vedove nella sua santa dimora” (Salmo 68:5). Anche il profeta Isaia esorta a riguardo nel nome dell’Eterno: “imparate a fare il bene; cercate la giustizia, rialzate l’oppresso, fate giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova” (1:17). Solo dopo incoraggia “venite e discutiamo”. Il che vuol dire che ci sono dei passaggi progressivi, che non possiamo ignorare. Prima di andare al cospetto di Dio, il nostro sguardo deve volgersi alla nostra altezza, verso chi è nel bisogno. Solo così allora la farina non si esaurirà e l’olio non calerà.


Puoi approfondire leggendo il mio libro "Elia e Eliseo"



Piano di lettura settimanale

della Bibbia n. 48

22 novembre Ezechiele 18-19; Giacomo 4

23 novembre Ezechiele 20-21; Giacomo 5

24 novembre Ezechiele 22-23; 1Pietro 1

25 novembre Ezechiele 24-26; 1Pietro 2

26 novembre Ezechiele 27-29; 1Pietro 3

27 novembre Ezechiele 30-32; 1Pietro 4

28 novembre Ezechiele 33-34; 1Pietro 5

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