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  • Immagine del redattoreElpidio Pezzella

Fatti animo

Perciò noi non ci perdiamo d’animo; ma, anche se il nostro uomo esteriore va in rovina, pure quello interiore si rinnova di giorno in giorno.

2Corinti 4:16

L’ultima meditazione settimanale del 2022 arriva in coincidenza con la festa del Natale, quest’anno di domenica. Molti saranno talmente presi da non dedicare i soliti minuti per una lettura che nasce per ispirare e incoraggiare. Spero che nei momenti di attesa di queste feste possano però recuperare e usufruire di questa condivisione.


Scorgiamo all’orizzonte il calare di un altro anno e per alcuni sono giorni di bilanci, mentre altri per evitare piagnistei e delusioni preferiscono non pensarci. Tanto il nuovo anno reca altri desideri, alimenta speranze e aspirazioni, non per forza nuove. Infatti spesso riprendiamo quello dell’anno trascorso, finito presto tra i buoni propositi, nonostante l’impegno profuso e il coraggio mostrato. Proprio quando cominciavamo a vedere un’alba post covid, siamo ripiombati nello sconforto per lo scoppio della guerra in Ucraina. A distanza di dieci mesi sembra che lo stato attuale non ci preoccupi più di tanto, come se il problema non ci riguardasse. Un classico, passata la paura tutto torna come prima, anzi peggio. Eppure le bombe cadono ancora e c’è chi muore da innocente. Come da mesi accade barbaramente per le proteste in Iran: scempi per i quali non ci sono parole adatte, ma che tormentano anche l’animo più compassionevole e misericordioso.


Tendiamo a chiudere gli occhi o ad abbassare lo sguardo. Assaliti da voci di sconforto, circondati da sterili lamentele cresce il desiderio di fuga, non riuscendo a discernere quel che Egli vuole da noi. Echeggiano nell’aria le parole dell’orante: “Apri i miei occhi, e contemplerò le meraviglie della tua legge” (Salmi 119:18). Quanto ci è difficile sollevare lo sguardo dalla nostra esistenza, ampliare l’orizzonte fino a scrutare l’altro, prima lontano e poi così prossimo da poterlo toccare, soprattutto quando ci ritroviamo nel bel mezzo del deserto. Le nostre battaglie potrebbero paragonarsi appunto a un passaggio nel deserto, dal quale nessuno è risparmiato nella ricerca della terra promessa. Si è soliti immaginarlo come un lungo viaggio di espiazione, una forma quasi di condanna purgatoria. Tuttavia il deserto è luogo di scelta, di formazione e preparazione, anche se spesso una necessità non considerata, dove riscoprire l’ascolto divino.


Credo che Dio ascolti le nostre preghiere (sempre!), ma che usi il fornelletto dell’afflizione a Sua discrezione per affinarci oltre la nostra comprensione. Non ho spiegazioni a riguardo. Egli è Dio, comunque. Chi sono io a interrogarlo sul Suo agire? A me, a noi, tocca di fidarci e confidare. Lo Spirito alimenta in noi il desiderio del battista, «che egli cresca, e che io diminuisca” (Giovanni 3:30). Al di là dei nostri sforzi nel portare avanti impegni e progetti vari, è indiscutibile che “Colui che viene dall’alto è sopra tutti; colui che viene dalla terra è della terra e parla come uno che è della terra; colui che vien dal cielo è sopra tutti» (Giovanni 3:31). Perciò come esortava l’apostolo Paolo, non perdiamoci d’animo, perché il nostro essere interiore va rinnovandosi di giorno in giorno, di anno in anno. Restiamo consapevoli di provenire dalla terra, e su questa polvere preghiamo che anche nel nuovo anno si levi ancora il Redentore. Non ci saranno quindi auguri tali da modificare il corso delle cose. La Scrittura sola riesce ad infondere la speranza e ad alimentare la preghiera quando non si muoverà una foglia, quando la freddezza e l’indifferenza appariranno montagne invalicabili. Alle parole dell’apostolo, aggiungo quelle di Gesù, successive alla moltiplicazione dei pani e dei pesci: «Fatevi animo, sono io, non temete!» (Marco 6:50b).


Per il nuovo anno, amico/a, caro/a nel Signore ricevi dal profondo del mio cuore, da questo umile pulpito “virtuale”, l’incoraggiamento a lasciar salire Gesù sulla tua barca. Qualunque sia la difficoltà che stai attraversando o incontrerai nei giorni a venire prego affinché echeggino nell’anima tua le parole: “Fatti animo, sono io. Non temere”. Per questo il mio impegno, spero di averti ancora tra i lettori, continua nel proporti momenti di riflessione, offrirti meditazioni e spunti di lettura della Sua parola. In questo modo sono certo che sarà un anno buono per la grazia e la misericordia divina sulla tua vita.


 

Piano di lettura settimanale

della Bibbia n. 53

26 dicembre Aggeo; Apocalisse 17

27 dicembre Zaccaria 1-4; Apocalisse 18

28 dicembre Zaccaria 5-8; Apocalisse 19

29 dicembre Zaccaria 9-12; Apocalisse 20

30 dicembre Zaccaria 13-14; Apocalisse 21

31 dicembre Malachia; Apocalisse 22



SI RIPARTE

Da qui inizia il piano settimanale per il nuovo anno.


Piano di lettura settimanale

della Bibbia n. 01

01 gennaio Genesi 1-3; Matteo 1

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